Io in questo momento di stress pre-esami, di caldo soffocante, di "tutti.hanno.finito.le.scuole.tranne.me", darei qualsiasi cosa per teletrasportarmi a Barcellona immediatamente..
Lì cosa troverei oltre alla mia amica Chiara che mi offre una caipiroska alla fragola al chiringuito Vai Moana sulla spiaggia? Ma il festival dell'architettura!
Completamente gratuito, promosso da EME3, punta alla valorizzazione dello spazio pubblico attraverso il tema del "bottom up", ovvero un percorso dal basso verso l'alto che parte da iniziative condivise e collaborazioni, in cui ogni parte mette a disposizione le proprie conoscenze, utilizzando esclusivamente prodotti riciclati!
Andando a spulciare tra i vari progetti e workshop in programma ho visto che non sono mancate iniziative di autoformazione e autocostruzione, come i "laboratori mobili" (Raval Generator) nella'area dei Jardìn des Torres, con una durata di 10 giorni, con lo scopo di realizzare strutture leggere e facilmente assemblabili anche da persone non esperte rendendo il momento della costruzione interattivo, partecipativo e condiviso nello spazio pubblico..
Oppure un progetto di una Casa-Ragno fatta interamente con materiali riciclati, aperta la pubblico..
Per qualsiasi altra informazione vi rimando al link http://www.eme3.org/.
La voglia di buttare i libri di strutture dal balcone e comprarmi un biglietto al volo su Ryanair è tanta ma mi accontenterò di vedere stasera i miei amati negrita agli mtv days!
sabato 30 giugno 2012
Barcellona, Festival dell'architettura: realizzata una casa-ragno!
Etichette:
Architettura Sostenibile,
Autocostruzione,
Autoformazione,
Barcellona,
Bottom Up,
EME3,
materiali riciclati,
Sostenibilità
Ubicazione:
Barcellona, Spagna
giovedì 28 giugno 2012
Un cantiere medievale per tutti
Ma chi non ha mai sognato di poter vivere nel Medioevo almeno una volta? CHI???
Un po' di gente c'è secondo me ma passiamo oltre... ebbene ora, se avete in programma per queste vacanze di fare un giro dell'Austria, avrete la possibilità, passando dalla cittadina di Friesach, di contribuire fisicamente alla realizzazione della rocca medievale, che sarà costruita secondo le tecniche dell'epoca! Il cantiere è in tutto e per tutto "medievale" e si possono utilizzare esclusivamente le attrezzature di un tempo e materiali naturali ricavati e lavorati sul posto.
Qual è l'obiettivo? Imparare dal passato.
Qual è l'obiettivo? Imparare dal passato.
Etichette:
Austria,
Autocostruzione,
Friesach,
Medioevo
Ubicazione:
Friesach, Austria
mercoledì 20 giugno 2012
Come realizzare un castello con 500 dollari?
La risposta l'hanno data nel 1970 l'ex professore di arte Victor Moore e sua moglie Bobbie che hanno costruito nello stato di Washington, più precisamente a Whitman County, un fantastico castello, un po' in stile Disneyland, utilizzando lamiere, stagno, parti di lavatrice, porte, contenitori vari, reti, e anche la portiera di una Oldsmobile del 1952. Alto 10,7 metri, impermeabile all'acqua anche se non sigillato, nel corso degli anni è stato affiancato da altre abitazioni stravaganti, sempre utilizzando materiali riciclati della zona, in cui la coppia ha vissuto fino a dieci anni fa, fino a quando non hanno venduto il tutto a Ken e Nancy Metully.
Ora il castello dentro è vuoto ed è diventato una meta per turisti.
mercoledì 6 giugno 2012
Autocostruzione e autoformazione: quando le iniziative partono dagli studenti
Qualche giorno fa mi arriva una mail da Politecnico che recita così:
Bene, io mi sono presentata lì (con venti minuti di ritardo, lo ammetto..) e devo dire che l'incontro è stato davvero interessante! Per prima cosa mi è piaciuto tantissimo il fatto che ci fosse un'idea condivisa da tutti sull'autocostruzione intesa come un qualcosa di collettivo, che combina i saperi di tante teste e che soprattutto tende al raggiungimento concreto di obiettivi: dall'economicità della produzione, al riutilizzo delle risorse, al rispetto per l'ambiente e altro ancora. I ragazzi dell'EigenLab hanno tenuto a precisare come il nostro bagaglio culturale non debba essere mirato solamente al profitto ma che possa servire anche per la scoperta di nuovi campi, partendo dalla presa di coscienza di bisogni reali e concreti. Attraverso un percorso di crescita collettiva, di confronto e di condivisione di saperi si può così arrivare a un progetto ben contestualizzato e collocato nella società, frutto delle nostre esperienze e dei nostri saperi fusi insieme.
In fondo anche le grandi scoperte della storia, mica sono state fatte per profitto no?
Si è parlato anche di autoformazione, un modo per rompere un po' gli schemi delle classiche lezioni frontali, visto anche che negli ultimi anni abbiamo visto svilupparsi sempre di più l'idea di un'università competitiva e individualista (lo vedo anche io con i miei occhi).
Questi sono stati i discorsi più o meno teorici che sono stati fatti, sono stati spiegati poi più nel dettaglio i progetti dell'orto urbano all'università di Pisa e la creazione della rete mesh, per poi passare all'esperienza dell'occupazione di appartamenti di via Muriaglio 11.. In questo caso (tralascio tutta la premessa della crisi delle abitazioni a Torino, del problema dei 3500 sfratti e della crisi della città industriale..) la cosa strabiliante è come queste 13 famiglie siano riuscite ad adattare dei locali di un palazzo abbandonato da trent'anni, rendendo perfettamente funzionante la rete elettrica e dell'acqua (hanno ancora problemi col gas) e di come i ragazzi del politecnico si siano riuniti nel gruppo Colpo (collettivo politecnico) per dare realmente una mano. Questo esempio è proprio la base che sta al significato sociale dell'autocostruzione, partire da un bisogno reale! Sviluppare un progetto contestualizzato, per gli abitanti della città di Torino e non mirato al solo guadagno grazie alla collaborazione di tutti!
Inoltre alla fine c'è stato un momento molto bello, in cui tre ragazzi di Roma, che hanno creato un sito sul riutilizzo dei pallet per librerie e vari oggetti, hanno proposto una collaborazione con i ragazzi di Pisa e di Torino così dicendo:
"Noi mettiamo a disposizione i nostri saperi, questo è il primo passo..ci state?"
"Il Collettivo Politecnico e il Laboratorio di autocostruzione invitano tutti gli studenti ad unincontro che si terra' martedi' 5 giugno in aula 17A a partire dalle 14.30.All'incontro verranno presentate alcune esperienze di autocostruzione e autoformazione che riteniamoessere pratiche efficaci per la contrapposizione ad un sistema basato sulla disuguaglianza socialeed economica. In un mondo fondato sull'individualismo, crediamo sia importante diffondere esperienzecapaci di creare nuove reti di persone, comunicazioni e conoscenze, con le quali reagirecollettivamente alle situazioni di difficolta' quotidiane che questa crisi ha accentuato e resoinsostenibili.Interverranno all'incontro:- Laboratorio di autocostruzione (Politecnico di Torino);- EigenLab (Pisa);- Sportello per il Diritto alla casa di Zona San Paolo (Torino)
Il Laboratorio di autocostruzione (http://colpo.org/index.php?page=autocostruzione) nasce a marzo da un gruppo i studenti del Politecnico di Torino con l'intento di impiegare le proprie conoscenze come risposta concreta a dei bisogni reali. Nello specifico stiamo concludendo la realizzazione di un impianto solare termico per la produzione di acqua calda in una palazzina occupata da famigliesfrattate.
EigenLab (http://www.eigenlab.org/) e' un laboratorio autogestito che combina i saperi, le passionie la volonta' di cooperare in un percorso di crescita collettiva, al di la' degli schemi delladidattica tradizionale. Nel corso degli anni hanno realizzato diversi progetti tra cui gli ortiurbani, uno specchio parabolico, una rete mesh e una microturbina eolica.
Lo Sportello per il Diritto alla casa di Zona San Paolo(http://gabrio.noblogs.org/post/category/diritto-alla- casa/) e' nato a Torino dall'esigenza concretadi dare supporto a famiglie e singoli che, vivendo sulla propria pelle il prezzo della crisi, nonpossono piu' permettersi il lusso di pagare l'affitto, con il rischio di trovarsi in mezzo ad unastrada. Grazie al loro supporto e' nata a Settembre l'occupazione a scopo abitativo di via Muriaglio 11. Per maggiori informazioni visita il sito www.colpo.org oppure scrivi a lab.aut@autistici.org."
Bene, io mi sono presentata lì (con venti minuti di ritardo, lo ammetto..) e devo dire che l'incontro è stato davvero interessante! Per prima cosa mi è piaciuto tantissimo il fatto che ci fosse un'idea condivisa da tutti sull'autocostruzione intesa come un qualcosa di collettivo, che combina i saperi di tante teste e che soprattutto tende al raggiungimento concreto di obiettivi: dall'economicità della produzione, al riutilizzo delle risorse, al rispetto per l'ambiente e altro ancora. I ragazzi dell'EigenLab hanno tenuto a precisare come il nostro bagaglio culturale non debba essere mirato solamente al profitto ma che possa servire anche per la scoperta di nuovi campi, partendo dalla presa di coscienza di bisogni reali e concreti. Attraverso un percorso di crescita collettiva, di confronto e di condivisione di saperi si può così arrivare a un progetto ben contestualizzato e collocato nella società, frutto delle nostre esperienze e dei nostri saperi fusi insieme.
In fondo anche le grandi scoperte della storia, mica sono state fatte per profitto no?
Si è parlato anche di autoformazione, un modo per rompere un po' gli schemi delle classiche lezioni frontali, visto anche che negli ultimi anni abbiamo visto svilupparsi sempre di più l'idea di un'università competitiva e individualista (lo vedo anche io con i miei occhi).
Questi sono stati i discorsi più o meno teorici che sono stati fatti, sono stati spiegati poi più nel dettaglio i progetti dell'orto urbano all'università di Pisa e la creazione della rete mesh, per poi passare all'esperienza dell'occupazione di appartamenti di via Muriaglio 11.. In questo caso (tralascio tutta la premessa della crisi delle abitazioni a Torino, del problema dei 3500 sfratti e della crisi della città industriale..) la cosa strabiliante è come queste 13 famiglie siano riuscite ad adattare dei locali di un palazzo abbandonato da trent'anni, rendendo perfettamente funzionante la rete elettrica e dell'acqua (hanno ancora problemi col gas) e di come i ragazzi del politecnico si siano riuniti nel gruppo Colpo (collettivo politecnico) per dare realmente una mano. Questo esempio è proprio la base che sta al significato sociale dell'autocostruzione, partire da un bisogno reale! Sviluppare un progetto contestualizzato, per gli abitanti della città di Torino e non mirato al solo guadagno grazie alla collaborazione di tutti!
Inoltre alla fine c'è stato un momento molto bello, in cui tre ragazzi di Roma, che hanno creato un sito sul riutilizzo dei pallet per librerie e vari oggetti, hanno proposto una collaborazione con i ragazzi di Pisa e di Torino così dicendo:
"Noi mettiamo a disposizione i nostri saperi, questo è il primo passo..ci state?"
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