lunedì 17 dicembre 2012

La prima casa di paglia a Roma città!


Nel quartiere Quadraro è in corso da gennaio la costruzione della prima casa di paglia di Roma. La casa, progettata dal team di BAG Officinamobile diretto dall’architetto Paolo Robazza, è costituita dastruttura portante in legno lamellare e muri di tamponamento in balle di paglia. Gli autori si distinguono nell’approccio al progetto per due motivi. Il primo e più evidente è quello della scelta dei materiali utilizzati: l’intonaco scelto è un impasto di terra locale e coccio pesto e costituisce una reinterpretazione della tradizione dell’architettura vernacolare romana in chiave moderna. Il secondo, caratteristica a mio avviso più interessante, è la scelta di istituire uncantiere condiviso, ovvero un cantiere al quale giovani professionisti curiosi possono partecipare attivamente alla costruzione.

Il risultato che si sta delineando è un edificio estremamente traspirante e npagliaaturale e ad altissime prestazioni termiche, grazie all’utilizzo della paglia che rende gli ambienti freschi d'estate e caldi d'inverno, eliminando del tutto l’umidità superficiale. Tutto questo ovviamente incide notevolmente sui costi di riscaldamento invernale, per cui il risparmio potenziale ammonta fino al 75% rispetto ad una casa convenzionale. Ricordiamo che nel 2002 le normative sull’edilizia hanno ridotto il valore di trasmittanza termica K per i muri esterni delle abitazioni a 0,35 W/mqk, una balla di paglia non intonacata, grazie al suo spessore di 450 mm, ha un valore K di 0,13 W/mqk, cioè le sue caratteristiche termiche sono molto migliori di quelle richieste. E inoltre aggiungendo l’intonaco questo valore si riduce ulteriormente.










Dal punto di vista normativo l’Italia è stata divisa in zone climatiche dalla A alla G (con A zona più calda e G la più fredda) a seconda dei gradi giorno. Il coefficiente K varia da 0,85 W/mqk per le zone A a 0,44 W/mqk per le zone F, di conseguenza in ogni zona d’Italia tale valore è superiore ai 0,13 W/mqk garantiti dalle balle di paglia.

Lo stesso progettista, che ha lavorato al progetto EVA all'Aquila, ricorda inoltre un particolare affatto secondario che riguarda il reperimento dei materiali utilizzati nel suo progetto che sono a Km zero, ovvero provengono da produttori locali, abbattendo in un sol colpo impatto ambientale e costi di trasporto.

Aspetteremo il prossimo Luglio per vedere l’opera finita, oppure decideremo di aggiungerci alla fila di volontari disposti ad acquisire una tecnica antica eppure attualissima di costruzione naturale, economica e sostenibile. In ogni caso la favola dei tre porcellini che con un soffio del lupo cattivo vedevano volare via la loro casa di paglia era decisamente soltanto una favola!

Intanto date un'occhiata al video








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